I Guardiani by Maurizio De Giovanni

I Guardiani by Maurizio De Giovanni

autore:Maurizio De Giovanni [Giovanni, Maurizio De]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: I guardiani 01
editore: emmebooks
pubblicato: 2017-04-21T16:00:00+00:00


29

La luce della luna entra indiscreta nella stanza all’ultimo piano dell’albergo lussuoso del lungomare. C’è silenzio, forse: ma a ben sentire, concentrandosi molto, si potrebbe ascoltare come un vago sibilo ritmico. Come se qualcuno, da qualche parte, lasciasse andare a mezza gola una melodia monotona.

La sedia sulla quale è sistemata la bambina è di fronte al panorama. C’è la luna, e il viale bianco che dipinge sulla massa nera del mare, in perenne movimento e sempre fermo. Più in là, verso est, le luci della città immersa nel sonno profondo della notte lampeggiano ritmiche e senza vita. Il semaforo, giù in strada, diventa inutilmente verde.

La porta si apre, dopo qualche giro di chiave. E si richiude silenziosa. Nel buio, una sagoma scura si avvicina furtiva alla sedia e si ferma a un metro di distanza, rannicchiandosi in ginocchio.

Dopo qualche attimo il sibilo si ferma e la voce della bambina sussurra: «Sento qualcosa, figlia. Qualcosa di strano, come una sospensione. Che mi devi dire?»

Dalla sagoma scura nel buio viene una voce di donna: «Madre, madre mia. La ragazza è partita, secondo un movimento che non ha apparente spiegazione. Il calcolo, la Mappa, non è stata alterata da questo movimento. Non me lo spiego, Madre mia».

La testa della bambina, imbacuccata nella coperta, si solleva di due, tre, cinque centimetri e si muove lateralmente. Ha uno scatto improvviso, ruotando di centottanta gradi, e la donna si piega al suolo picchiando con violenza la fronte sul tappeto con un suono sordo. La bambina torna in posizione, con un fulmineo avvitamento da rettile. Si sente un breve rumore, come di nacchere o di sonagli, che si conclude all’improvviso così come era cominciato.

Poi la bambina parla. «Tu non devi spiegarti nulla. Tu devi seguire le linee della Mappa, e me ne devi rendere conto, se te lo chiedo. Tutto qui».

La donna resta con la fronte appoggiata al suolo, e tace.

Qualche istante dopo, la bambina riprende: «Forse, come vedi, non sarà necessaria un’alternativa. Non sospendere il calcolo, però; è probabile che la perdiamo comunque, le variabili sono ancora a sfavore della realizzazione dell’obiettivo. E questo, figlia mia, non è né un bene né un male, come sai. È soltanto tempo. Una cosa che non vale molto, il tempo, no? Se ce n’è tanto, non vale molto. Come dicono, là fuori? Una questione di domanda e di offerta. Solo questo».

Un altro breve suono di nacchere. Poi: «Ritirati, figlia. Lasciami guardare la luna, stasera. Ci sono nuvole nuove, voglio vedere come si muovono. E che tinta buia danno al mare».

Nel momento in cui tace, il semaforo diventa rosso. Inondando la strada deserta di sangue.



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